Fabio Bergamo - Scrittore etico

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Lo scrittore Fabio Bergamo in una egointervista  sulla sicurezza stradale in Italia e in Europa. (intervista a cura di Fabio Bergamo)

1 Da quanti anni si dedica al problema della sicurezza stradale e come mai ha sacrificato tanto del suo tempo su questo tema non essendo un addetto ai lavori?

Da quasi dieci anni ormai, (dal 2001 al 2011) mi dedico da studioso e scrittore al problema della sicurezza stradale, un po’ per passione perché amo guidare, ma anche perché ho visto tanti giovani che proprio in macchina hanno perso la vita ingiustamente ed avendo una cultura umanistica non ho potuto fare a meno, per coscienza, di impegnarmi con tanta abnegazione e dunque a tempo pieno, sacrificando me stesso, senza nemmeno un giorno di riposo affinché fornissi delle reali soluzioni utili ad evitare che tante persone (in particolare giovani e bambini) muoiano ancora troppo facilmente in auto o in strada e per giunta nell’indifferenza della maggioranza della gente che pur essendo andata a scuola non sa ancora vivere ma sa ammazzare.
L’automobile per me non può tramutarsi in strumento di morte, essa è stata creata inizialmente come mezzo di trasporto per diventare poi strumento di libertà, di svago, ecc… ecco la sua grande diffusione e la sua evoluzione stilistica e tecnologica che ha cambiato non poco, nel corso del tempo, lo stile di vita delle persone.  

2 Quali sono le sue proposte che tutti sono interessati a conoscere per la loro sicurezza?

Le mie proposte, avendo maturato negli anni una cultura in diversi campi, sono varie, numerose, di grande utilità, e passo a citarvele velocemente in attesa di vederne di migliori da parte degli addetti ai lavori.
Sul piano didattico sto diffondendo un mio primo scritto nelle autoscuole italiane che si intitola “Fenomenologia del pedone”. Esso esamina filosoficamente proprio dal punto di vista del pedone, come mai fatto prima, il problema della sicurezza stradale degli utenti deboli neanche citati con una apposita norma dal codice della strada.
Nelle autoscuole, del pedone non si parla in maniera specifica come utente della strada e lo si fa in maniera molto scarna (come fosse un semplice passante) ossia solamente in relazione alle strisce pedonali che da sole certo non possono garantire totale sicurezza ad essi, in Italia infatti il 30% dei pedoni muore proprio sulle strisce zebrate (gli insegnanti in autoscuola sono a conoscenza del fatto che in Italia muoiono due pedoni al giorno ed ho chiesto loro più volte come trattano il problema in classe ma non mi è giunta alcuna risposta fino ad ora come quando in una partita a poker si vuol vincere con il bluff e non con un reale punteggio in mano).
Ad esso si ricollega razional-mente l’importantissimo e utilis-simo “Privia Stop” da me ideato e brevettato che è un dispositivo luminoso utile a preavvisare il pedone del rallentamento del veicolo che si trova ad incrociare nell’attraversamento. È una luce stop inserita nella parte fron-tale/anteriore del veicolo che si accende in frenata dopo aver superato il limite massimo di velocità in città (i dettagli del suo funzionamento sono disponibili oltre che sul mio sito web con un filmato che ne mostra l’utilità, anche alla fine della presente intervista).
Sul piano della riforma del codice della strada ho proposto lo “Stop Avanzato” ossia una evoluzione intelligente dello stop alla luce della diffusione delle rotatorie, gli altri “gli addetti ai lavori” sono rimasti allo stop di una volta oltre a copiare i rondò francesi; una idea ottima che eviterà molti incidenti agli incroci non trasformabili in rotatorie e non semaforizzabili (il semaforo è utile in particolari situazioni e non può essere usato dappertutto), e ancora la modifica dell’art. 148 CdS relativo alla disciplina dei sorpassi, con cui definisco i “sorpassi intersecanti” ossia quelli azzardati per i quali va stabilita una specifica norma che li sancisca da cui una relativa ed appropriata sanzione. Per quanto concerne la segnaletica ho proposto ancora al Ministro dei Trasporti, l’adozione di un segnale che indichi l’andamento delle rotatorie similmente  al segnale di “andamento della strada principale” già usato nelle normali intersezioni a raso. Ho ancora avanzato la proposta di adottare un segnale stradale “Fiori” per segnalare dove ci sono stati incidenti mortali, un segnale in favore delle vittime della strada ma anche educativo per i gli utenti della strada; ancora la trasformazione della striscia longitudinale continua mediante un indicatore di tenuta del margine destro appunto per indurre il conducente a transitare in prossimità del margine interno della propria corsia.   
Altri scritti sono disponibili liberamente sul mio sito internet a disposizione di tutti, anche a beneficio delle autoscuole alle quali sto dando un grosso aiuto e che hanno in mano il destino dei giovani e le loro famiglie (le mamme e i papà intendono affidare in mani sicure il destino dei loro figli per non trovarseli a casa in una bara dopo un giretto in macchina, sul mio sito trovate segnalate le autoscuole più serie e determinate che hanno accolto subito la mia richiesta di collaborazione e le ringrazio, le altre hanno fatto finta di niente mortificando e offendendo il mio studio e la mia cultura che è costata tanto sacrificio, ma loro sarà data l’occasione di studiare molto più di me perché dovranno maturare proposte migliori delle mie).
Naturalmente sto lavorando ad altre proposte di riforma del codice della strada e anche a nuove proposte tecniche da adottare per ridurre l’incidentalità e la mortalità stradale in Italia come in tutti i paesi dove l’automobile è diventata un mezzo indispensabile per la vita a partire proprio dall’economia che si muove intorno ad essa (in Italia circolano oltre 36 milioni di autoveicoli una manna dal cielo per assicurazioni, governo, sottogoverno e addetti ai lavori… e chi ha orecchi intenda).
Per le autoscuole ho già pronto un test per accertare la preparazione culturale dei loro insegnanti i quali hanno ricevuto gratis tutto il mio materiale di studio ma dai quali non ho ricevuto ancora niente di istruttivo ed educativo di più alto livello culturale – intellettuale oltre le offese come se volessi far soldi con esse.
È tempo che la coscienza (gli addetti ai lavori sapranno sicuramente dire cosa è la coscienza ossia darne una precisa definizione) torni a regnare in chi ha ruoli di responsabilità educativa, specie quando si tratta di rilasciare una abilitazione di guida e non un diploma di maturità o peggio ancora una laurea che non vale un bel niente ai fini della formazione umana più che per un miserabile posto di lavoro garantito e con qualche migliaio di euro in tasca al mese (molti sono i concorsi truccati e i favoritismi per gli aspiranti ad alcune categorie protette di professioni per nepotismo, baronie, raccomandazioni facili, e chi ne ha più ne metta, ecc..).
A 39 anni nelle mie tasche ho veramente pochissimi soldi ma la vera ricchezza è quella che ho nella mia testa in termini di bene e di male utili al miglioramento della società.
Tutte le mie proposte sono disponibili sul mio sito www.fabiobergamo.it e promosse da chi difende seriamente le vittime della strada cioè l’AIFVS (Associazione italiana familiari e vittime della strada) la cui Presidente è la Dott.ssa Cassaniti anche Lei impegnata con grande sacrificio da molti anni a sensibilizzare le istituzioni, in primis la magistratura italiana affinché le vittime dei reati stradali non vengano offese ancora una volta da processi e sentenze (senza parlare poi dei risarcimenti che sono praticamente iniqui quando il danno non è patrimoniale cioè quando in un sinistro si perde la vita, ecc…anche in questo caso si valuta il danno non dalla parte umana ma da quella solamente tecnica cioè materiale-economica della giustizia; dovremmo infatti chiederci se morisse una sola persona in un anno per incidente stradale a quanto ammonterebbe il risarcimento?) in cui il colpevole ha più tutele e garanzie della vittima, infatti solo adesso, solo oggi, si sta cominciando a parlare di “omicidio stradale” come categoria diversa dagli altri omicidi, su questo tema si potrà leggere sul mio sito una mia proposta dal titolo “La pena va inflitta in ragione della gravità del reato”, in più tengo a precisare che non sono titolare di autoscuole, non sono un produttore o venditore di auto, non ho una agenzia di assicurazioni e tantomeno un politico da strapazzo a livello comunale o provinciale, un senatore o un deputato scaldapoltrone e la mia automobile è sempre pulita anzi pulitissima perché lavata personalmente con olio di gomito (uno dei miei obiettivi è vedere infatti auto sempre pulite in Italia e in Europa e per sempre).
Dovremmo chiedere un parere delle mie tante, istruttive e belle proposte dedicate ai giovani che sono come agnelli in un mondo di lupi, anche al Ministro Lunardi che da ingegnere, istituì un solo provvedimento ossia la patente a punti nel 2003 e poi non si è più sentito in tema di sicurezza stradale (quanto costa la politica agli italiani ogni anno? E cosa fa per la gente? Il referendum contro il nucleare o sull’acqua o il legittimo impedimento? C’è forse bisogno di un voto popolare per sapere che le fonti di energia rinnovabili sono da preferire a quella nucleare o per l’acqua che è un bene di tutti e non va sprecato? Chi ha votato ha dato solo ragione a chi usa il potere a suo esclusivo vantaggio).
Concludo la risposta dicendo che tutto questo lavoro e questa sofferenza, certo non spettavano a me, quindi il lettore può immaginare il valore sociale e materiale dell’impresa. Il magna magna e il ruba ruba sta per finire.

3 Cosa pensa delle auto cosiddette “intelligenti” di prossima generazione?

Lo sviluppo tecnologico ha sicuramente migliorato la sicurezza stradale perché ha fornito le auto di dispositivi e strumenti utili ad evitare l’incidente. Un esempio è l’ormai diffuso ABS che evita il bloccaggio delle ruote in frenata, ecc… e tanti altri sistemi comandati elettronicamente che nei prossimi anni vedremo sulle automobili sempre più potenti e con tasse di possesso sempre più esose anche per le auto di piccola cilindrata ma ricche di cavalli di potenza (una idea tutta schizofrenica della sicurezza stradale che coinvolge governo e produttori di auto).
Ritengo assolutamente però che alla base della sicurezza stradale ci sia sempre il rapporto umano tra utenti, specie se diversi come nel caso del rapporto tra auto e pedone, in quanto l’uomo ha creato la macchina mentre la macchina non può creare l’uomo cioè sostituirlo del tutto nelle scelte, nelle azioni durante la guida, a quel punto finirebbe per essere un automa e non una persona capace di interagire con la realtà che lo circonda e ciò sarebbe più dannoso che fruttuoso in termini di sicurezza, (dunque è giusto chiederci: in caso di guasto improvviso, il conducente sarebbe in grado, a quel punto cioè con una forma mentis di quel tipo, di intervenire in maniera tempestiva al posto del dispositivo che non ha funzionato in quel momento? L’uomo può garantire la macchina perché uno strumento in mano sua e non viceversa, un esempio in negativo è la guida contromano che miete non poche vittime in Italia). La responsabilità del conducente rimane il baluardo della lotta agli incidenti e solo una educazione stradale fatta come si deve, con persone altamente preparate cioè sempre più specializzate, tempi e strumenti adeguati nelle autoscuole, come pure nelle scuole, può salvare l’uomo dalla catastrofe degli incidenti stradali che sono una delle prime cause di morte e di invalidità tra i giovani in Italia come in Europa. Non dobbiamo neanche dimenticare che l’obiettivo 2010 dell’Europa di ridurre del 50% i morti in strada non è stato raggiunto; ora la palla è passata all’ONU che per salvare la sua credibilità a livello internazionale dovrà raggiungere almeno l’obiettivo 80% cioè il suo 50% + il 30% non raggiunto dall’Europa con la sua campagna “Decade ONU 2011-2020”.
Se non dovessimo raggiungere tale cifra (circa l’80%) allora dovremo solo rivolgerci ai marziani perché le istituzioni politiche sopranazionali terrestri sono finite e i nostri rappresentanti politici a reti unificate dovranno ammettere che il problema della sicurezza stradale è praticamente irrisolvibile, e di esso possono farne solo speculazione.
Se al contrario dovessimo raggiungerlo dovrà rendere conto agli utenti e alle vittime della strada chi ha fallito in precedenza. Come più volte ho detto: con una cattiva concezione del tempo non si risolverà mai nulla.
È proprio il caso di dire: “With Fabio we can save millions of lives” (che tradotto vuol dire: “Con Fabio possiamo salvare milioni di vite” invece del semplice  “together we can save millions of lives (slogan Decade ONU) che vuol dire “Insieme possiamo salvare milioni di vite”.
Da che mondo è mondo tutti sanno che solo il lavoro premiato stimola gli altri a fare di più e meglio, e quando ciò non avviene il progresso culturale si arresta e l’umanità va verso l’abbrutimento più animalesco, più diabolico dove a nudo tornano gli istinti più sopiti della bestialità umana.
Nel mondo fisico esiste la legge di azione-reazione nel mondo umano invece questa legge è stata messa a tacere (la gente è stata abituata che al torto ricevuto non si risponde reagendo ma aspettando che gli altri facciano giustizia per chi è stato danneggiato, violentato, ucciso e tutto ciò avviene perché si ha una cattiva concezione della giustizia, del perdono, della vendetta).         

4 A chi dedica tutta la sua attività sulla sicurezza stradale?

Desidero che le mie proposte vengano adottate non solo per la loro indiscussa utilità, infatti nessuno ha disprezzato e poteva disprezzare il mio lavoro che è frutto di studio e di sofferenza, ma anche per onorare le vittime della strada, i giovani che conoscevo, e tutte quelle persone e bambini che solo per attraversare la strada hanno perso la vita per colpa dei colpevoli e per causa di chi ha permesso di arrivare alla strage stradale odierna dopo anni e anni di omissivo e complice immobilismo. In qualità di scrittore per me vale la mia massima: “I morti si piangono, gli uccisi si onorano!”. L’educazione stradale impone di svolgere tale compito come una missione in cui non possono non essere considerate le vittime della strada. L’educatore lavora per i vivi e anche per i morti (di giorno per i vivi, di notte per i morti come ho fatto io, insomma 24/24 ore).
Il danno tanatologico in senso stretto non può essere risarcito come tutti gli altri danni tutelati dal diritto ma solo vissuto nella consapevolezza e nella volontà di chi si impegnerà a fare tutto il possibile, nel qui e ora, per evitare che altre morti si verifichino con la stessa fattispecie di reato, di errore o colpa, di omissione, ecc... Il danno tanatologico dunque, nel caso della incidentalità/mortalità stradale ha un valore politico-religioso più che personale e quindi tocca tutte le parti in causa, dal primo all’ultimo interessato al mondo della mobilità stradale (dal semplice utente al vigile urbano, dall’avvocato al politico, ecc…ognuno deve fare la propria parte non solo per il ruolo che riveste nella società ma per il valore assoluto della vita, torniamo al senso del dovere più autentico quello in cui la lealtà è a suo fondamento).    
Il danno tanatologico impone a tutti, senza distinzione di ruoli, dunque, di fare qualcosa per migliorare la sicurezza stradale (quante volte sentiamo dire “non è mia competenza”) ed impone per il colpevole del reato non solo di espiare la pena, per responsabilità penale personale, ma di impegnarsi praticamente ed intellettualmente in favore della sua rieducazione stradale (l’esempio che faccio è: dal pieno di birra in macchina al pieno di libri in carcere). 

5 Quali consigli si sente di dare ai giovani?

In un mondo che non vale assolutamente niente (si vedano anche i siti www.nomadelfia.it e il sito http://www.bellia2.com/) e che usa i giovani come cavie più che portarli ad emergere incoraggiandoli nelle loro capacità posso solo dire di andare per la loro strada e usare ogni mezzo per raggiungere i loro legittimi obiettivi (gli altri hanno agito così prima di loro). Per la sicurezza stradale posso dire di avere cura della loro vita in macchina guidando in sicurezza (molti sono ancora gli avvoltoi che meritano la testa tagliata per poi giocarci al pallone). Nella vita nessuno insegna niente se non ciò che fa vivere da parassita cioè alle dipendenze di persone che non valgono nulla invece di consentire di costruirsi una vita degna di questo nome cioè basata sulla responsabilità e la libertà, il rispetto per gli altri e mi sembra che in Italia la situazione sia proprio questa.
Tutte le volte che ho fatto delle denunce per i pericoli presenti su alcuni tratti stradali che mi trovavo a percorrere non sono mai stato ascoltato quasi a essere complice di una situazione, una realtà pericolosa, mentre i politici e gli altri speculatori facevano carriera a suon di soldoni lasciando che il problema peggiorasse di giorno in giorno.
Il denaro, come in figura, ripaga il lavoro che è merce, ma non il merito, il merito fa capo alla giustizia, dunque c’è qualcuno che dovrà fare molto più di quanto io ho fatto per dimostrare le sue competenze e la sua buona fede (impariamo a vivere da uomini leali e non da maiali abbuffini). Dal mio fortissimo impegno è ormai una questione personale oltre che sociale. I soldi se li meritano gli altri per il bel lavoro che hanno fatto.

6 Come è schierato politicamente?

Politicamente da anni non esprimo la mia preferenza, la mia tessera elettorale è nelle mani dei genitori dei piccoli morti a San Giuliano di Puglia col terremoto che colpì il Molise nel 2002.
Invito i giovani ad astenersi dal voto, a non farsi tirare dentro il sistema politico attuale che è ormai alla frutta, anche la seconda repubblica è finita, e a non scendere a compromessi, facendo capire ai politici che devono essere i loro figli a riparare i guasti che i loro genitori hanno prodotto in Italia. Se vogliono dare un contributo politico possono farlo con il mondo dell’associazionismo e non della partitocrazia. Raggiungeranno veramente molti risultati. Io sono con loro e tutti sono informati sui fatti tramite il mio sito www.fabiobergamo.it .

7 Cosa è per lei l’amicizia e chi sono i falliti di questo mondo?

L’amicizia tra uomini è diversa da quella che si crea tra i bambini.
L’amicizia tra gli uomini si basa sul senso del dovere, sulla lealtà e l’onestà, e sull’obiettivo di migliorare il mondo tutti insieme, ma ancora oggi a duemila anni dalla venuta di Cristo c’è gente, che crede di raggiungere i suoi scopi (il successo, l’arricchimento, ecc..) facendo solo del male e non del bene e sviando dunque il prossimo dal fare una attività che abbia una valenza non solo economica ma anche e soprattutto sociale, educativa per il miglioramento della società (il famoso buon esempio).
I falliti sono quelli che credono di essere più furbi degli altri, quelli che vogliono lavorare senza soffrire, sudare solo con la fronte e non con le lacrime del dolore. Grazie a queste persone, (i furbi senza cervello), il sistema economico sarà sempre in crisi perché, grazie alla loro stupidità, in crisi è la persona umana (dalla sanità alla scuola, dalla giustizia alla sicurezza, ecc…). Ma tante gente col tempo, imparerà a piangere più che a sudare per guadagnare il proprio pane.   

8 Crede in Dio?

Certamente. Sono cristiano cattolico. Leggo assiduamente le Sacre Scritture, Vangelo e Bibbia, e anche il Corano del grande profeta Maometto. Credo nel Paradiso e nell’Inferno terreno e ultraterreno. Il credente in Cristo col suo impegno, lavora per portare i più bravi nel paradiso della pace e del benessere e i malvagi nell’inferno della sofferenza e della tribolazione. Questo è un ruolo che mi si addice per la mia grande umanità.

9 Quali automobili le piacciono in particolare?

Con 20 anni di patente alle spalle e tanti morti visti in strada mi piacciono le auto che adotteranno il Privia Stop e solo quelle vedremo di fare circolare perché se ci fosse stato in passato un dispositivo simile sulle auto “non intelligenti” molte persone non sarebbero morte (il lettore può immaginare la gente che considerazione ha di alcune persone impegnate in politica senza il minimo scrupolo o valore). Aggiungo che in qualità di conducente esperto, pluripatentato, rispetto le norme del codice della strada e non faccio uso di sostanze stupefacenti e alcoliche durante la guida e tanto meno le vendo o le spaccio per guadagnare soldi a danno della salute della gente. Non sono fumatore e non uso il telefonino alla guida.

10 Chi è in debito con Lei, quali sono i suoi progetti e cosa prevede per il futuro sulla base del suo eccezionale, straordinario e umano impegno?

In tutta coscienza posso dire che sono in debito con me tutti quelli che usano la macchina e ancora di più, cioè due volte, chi non ha fatto nulla per evitare la strage stradale e il rischio alla mia persona e alla mia famiglia.
I mie progetti sono vincolati alla sicurezza stradale. Se le mie proposte non giungeranno alla loro realizzazione non potrò certo pensare al futuro (chi ha giocato con la mia coscienza ha fatto male i conti).
Per il futuro prevedo venti anni di tribolazione a causa di quelli che giudicano e non si danno da fare per migliorare la propria sicurezza e quella altrui, specie dopo aver visto persone di loro conoscenza perdere la vita. Invito tutti a segnalare e inviare le loro proposte all’AIFVS se ne hanno.

11 Cosa pensa del successo?

Il successo non mi interessa. Le idee meritano il successo, specie quelle che migliorano la vita di tutti.
La fama, per giunta quella più scadente, spetta ai ballerini, ai cantanti e agli attori, ai calciatori, che non valgono nulla in termini di umanità perché producono solo “emozioni dell’effimero” (le emozioni vere che definisco “emozioni dell’intelligibile” sono date dalla verità, dalla giustizia, dal dovere, dall’onore, dalla buona volontà, dalla fede, dalla lealtà).
Per me vale il motto stacanovista: “prima il dovere, poi il piacere” ma la gran parte della gente pensa prima a sé e poi agli altri, cioè quando è ormai troppo tardi ed è per questo che i problemi si ingigantiscono.
Per alcuni un funerale dura una mezza oretta, per me e poche altre persone dura anni di impegno, di studio, di sofferenza, di solitudine quindi di vera preghiera, vera fede in Dio.

12 Quali libri consiglia di leggere ai giovani per la loro formazione umanistica e ancora di più agli italiani?

Oltre ai miei scritti invito i giovani ad applicarsi nello studio delle scienze umanistiche a partire dalla filosofia che apre la mente alla riflessione critica, la filosofia mi è stata di molto aiuto per sapere chi sono e chi voglio essere. Un libro che invito a leggere ai giovani e ai meno giovani, è “Il Vangelo come mi è stato rivelato” della veggente Maria Valtorta, si compone di ben seimila pagine e descrive tutta la vita di Gesù dalla nascita alla resurrezione con particolari non riportati nei vangeli canonici.
Dico sempre ai giovani e a tutti che “è più difficile aprire la mente che spaccare la testa”.

13 Il suo lavoro è stato apprezzato da molti addetti ai lavori, persone semplici. ecc… e considerato anche geniale. Cosa vuol rispondere a chi, con onestà intellettuale, si è complimentato con lei?

Posso solo dire che sono state delle persone serie e dunque oneste con se stessi e con me.
L’Avv. Gianmarco Cesari dell’AIFVS, Presidente dell’Osservatorio Vittime, conosciuto in tutta Italia e anche fuori, ha giudicato geniali le mie proposte, frutto di tanto impegno/sofferenza e il suo giudizio è veritiero perché dettato dalla sua esperienza di legale delle vittime della strada.
Molte autoscuole invece pur avendo ricevuto le mie proposte per la educazione e la sicurezza stradale di tutti, non hanno avuto alcun rispetto per me. Ho potuto dunque appurare personalmente che c’ è gente (sia nell’ambito delle scuole e delle autoscuole) in Italia che non ha alcuna pietà per le vittime della strada sia sul piano materiale e peggio ancora su quello intellettuale. Molta gente deve tornare a scuola perché lavorando e maneggiando soldi ha imparato a pensare solo al fatturato e alla tasca ed i risultati si vedono in strada e al cimitero.
È giunto il tempo che la realtà venga trasformata. L’educazione non può scendere a patti col mercenariato commerciale. La sicurezza e la cultura non si barattano coi soldi. Chi sbaglia paga. C’è chi vende fumo negli occhi, c’è chi vende la frutta e chi invece vende coscienza che è il prodotto più costoso al mondo oggi perché un bene più unico che raro.

14 Frequenta luoghi pubblici come teatri, cinema, concerti all’aperto e stadi di calcio, luoghi di vacanze, ecc…?

No di certo, sono luoghi di cui si può fare tranquillamente a meno. Frequento invece molto spesso il cimitero. Si dice da sempre che la filosofia sia una preparazione alla morte, infatti sulla morte e la giustizia personale ho tanto da dire ed insegnare ai giovani. Alcuni credono che il cane sia il migliore amico dell’uomo, io invece dico che il migliore amico dell’uomo sia il libro infatti consiglio a chi andrà in ferie di portare una buona scorta di questo amico perché è l’unico che ora può salvargli la vita. Come il lettore ha capito, siamo messi molto male in termini di cultura e umanità in Italia. Ma a tutto c’è una soluzione.

15 Scrive poesie e ama viaggiare?

Si, scrivo poesie e preghiere che il lettore può trovare sul mio sito.
Ho scritto una poesia anche per la sicurezza stradale che potrà essere recitata insieme al Santo Rosario per Maria, la Madre di Gesù e la Madre di tutti noi.
In qualità di scrittore più che girare il mondo preferisco rovesciarlo, questo è il compito del filosofo, dell’intellettuale, dell’educatore come guida delle coscienze.

16 Da ragazzo cosa sognava di fare nella vita?

Da adolescente sognavo di fare sport e di essere un campione nell’atletica leggera. Ma crescendo i desideri e le motivazioni cambiano perché è la vita  a cambiarti con i sui tanti problemi e le sue pochissime opportunità e quando dai l’anima in quello in cui credi, subito di etichettano di “opportunismo” perché non hanno altri argomenti da sbatterti contro, se non la loro ignoranza sporca di invidia, rabbia e fallimento.
Poi studiando ho conosciuto l’amore per la scrittura e non avendo un fisico massiccio per usare i muscoli e la forza, mi sono detto che l’unica strada era quella della valorizzazione delle mie capacità intellettuali a favore del bene e poi del male come processo di riparazione per i torti ricevuti (catarsi etica). E con tutto ciò ho trovato persone che vogliono mortificare la mia intelligenza. Buono oggi, cattivo domani.

17 Che rapporto c’è tra il bene e il male secondo il suo punto di vista?

Il bene il male si fanno solo per senso del dovere (catarsi etica). Il bene è come un premio, il male è come un castigo. L’uomo per fare il male deve fare prima il bene mentre Dio può fare il male senza fare il bene (E’ scritto nella Bibbia, in Romani 12:19: “Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: ‘A me la vendetta; io darò la retribuzione ’, dice il Signore.” In Proverbi 20:22 è scritto: “Non dire: Renderò il male; spera nel Signore, ed egli ti salverà.”.
Il male non è da intendere come cattiveria ma solo come giusta punizione quindi solo chi fa il bene poi può fare il male giustificato dalla motivazione per cui lo compie. Se vengono uccisi gli innocenti a maggior ragione devono esserlo i colpevoli. Il bene, quello vero, è fatto da pochi, quindi solo chi lo compie è in grado di apprezzarlo, chi non compie il bene non è in grado nemmeno di valutarlo, concepirlo come tale. Ecco perché il male è una logica conseguenza del bene non fatto o non considerato. Ecco perché questo mondo non vale niente (le perle e i porci).
Ma parlerò in modo più approfondito di questo rapporto negli altri miei scritti futuri.
Se una persona fa dieci cose giuste e dopo ne fa una sola sbagliata non è peccato, tutto naturalmente deve essere giudicato a partire dallo scopo per cui si compiono sia il bene sia il male. C’è gente che guadagna e specula, mentre ci sono persone specie i giovani, che perdono la vita in strada! Qui c’è da riformare l’Italia non solo il Codice della Strada tramite le mie proposte.

18 Cosa pensa del denaro?

Il denaro è uno strumento per migliorare la propria condizione sociale e culturale. Molti pensano invece che il denaro sia una risorsa da accumulare (un’idea sbagliata del capitalismo).
Se tutti potessero avere una piccola quantità di denaro per avviare una propria impresa o attività sicuramente darebbero il meglio di sé.
Ma oggi il denaro serve solo a sfruttare le persone nel rapporto schiavo-padrone. Basta poco per vivere materialmente, ciò che è importante è vivere liberamente. (non si vive di solo pane ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio insegna il Vangelo di Gesù). Ma per causa di una idea sbagliata del denaro si compie ogni sorta di male.
Ecco, è più onorevole uccidere per onore o per giustizia che per denaro che circola anche falso nelle nostre tasche essendo un misero pezzo di carta di facilissima contraffazione.
Mi chiedo a volte: chi è più terrorista un uomo delle BR o un sistema politico che fonda il suo benessere, il suo PIL sulla ignoranza e le disgrazie altrui? Il terrorismo è solo la paura portata al suo eccesso, alle sue estreme conseguenze. Niente di più. Sulla strada è da anni che si guida con la paura e qualcuno ha favorito tale realtà.

19 Desidera salutare e ringraziare qualcuno in particolare?

Si, certo. Saluto e ringrazio tutte le autoscuole che hanno aderito e senza tentennamenti alla proposta di adottare i miei scritti come ausilio didattico per la educazione stradale dei loro allievi.
Saluto e ringrazio in particolare la Presidente dell’AIFVS la Dott.ssa Cassaniti, la Signora Patrizia Quaresima, l’Ing. Lucano Fantini, il prof. G. Mussumeci dell’Università di Catania e gli Avvocati Gianmarco Cesari e Danilo Riponti sempre dell’AIFVS.
Saluto ancora il Presidente dell’ACI l’Avv. Enrico Gelpi, il Presidente di Confarca autoscuole Dr. Pino Russo, i Sig. Michele Perrina e Michele Donniacuo del Consorzio delle autoscuole irpine, il Sig. Luca Garofoli del Consorzio Euroscuole di Bitonto-Bari e tutte le autoscuole dal Nord al Sud dell’Italia che guidate anche da ingegneri e avvocati hanno premiato il mio lavoro. Tra le personalità religiose saluto, don Nello Senatore della Diocesi di Salerno, l’Arcivescovo emerito di Salerno Mons. Gerardo Pierro, il Rettore del Santuario dei Santi Cosma e Damiano di Eboli Don Enzo Caponigro, e Padre Fiorenzo Mastroianni di Napoli Canale 21, i giornalisti di Telecolore emittente importante di Salerno e tutti quelli che hanno fornito spazio su internet, riviste e TV al mio impegno in favore della sicurezza stradale di tutti anche quelli privi di scrupolo nei miei confronti di cui saranno fatti i nomi al momento opportuno.

20 Cosa vuole chiedere ai politici?
Quando il mio studio sulla sicurezza stradale finirà perché mi dedicherò ad altri approfondimenti avendo raggiunto i risultati per cui mi sono impegnato cioè la riduzione della mortalità giovanile in strada, ai politici fornirò la bacchetta magica del famoso e grande prestigiatore Silvan affinché riportino in vita tutti i giovani uccisi in strada in Italia. Nel frattempo possono dunque esercitarsi nelle pratiche magiche della resurrezione da morte da sinistro stradale. Per come sono pagati è chiaro che solo un miracolo può pareggiare i loro introiti mensili e annuali. 

21 Vuole lasciare un suo messaggio finale come è sua bella e giusta abitudine?

“So che devo lasciare questo mondo e ogni giorno che passa è un giorno in meno per vivere ed uno in più per morire, quindi gusto già da ora l’idea di  morire col sorriso sulle labbra perché solo la morte non muore; giovani solo la morte non muore!” (dagli scritti “I miei pensieri sulla bella morte” di Fabio Bergamo). Infatti per metà di me sono morto da solo e per l’altra metà morirò insieme ad altri (chi ha orecchi intenda). Gesù insegna: “La verità vi farà liberi!”

Il Dovere impone alla Volontà di affermare le sue integerrime istanze!
(Fabio Bergamo)

FABIO BERGAMO, socio AIFVS

PRIVIA STOP
Preavviso di stop anteriore al transito

Il Privia Stop, luce blu di preavviso di stop anteriore al transito, inserito in posizione centrale nel paraurti o nella calandra, si illumina in frenata costante una volta superata la velocità limite nei centri urbani (50 Km/h) per presegnalare il rallentamento a distanza, del veicolo che il pedone si trova ad incrociare per attraversare la strada, ciò per garantire un attraversamento sicuro (fuori o dentro le strisce zebrate), alla luce della velocizzazione del traffico dovuta alla diffusione di autoveicoli sempre più potenti anche tra le automobili utilitarie e le citycar. 
Non si illumina però schiacciando il freno ad intermittenza onde evitare un uso improprio di esso inducendo l’osservatore ad una cattiva interpretazione della sua funzione/utilità.
Esso, per la sua funzione di presegnalazione (come già per gli indicatori di direzione, le luci retromarcia, le luci di arresto posteriori, ecc...) risulta ancorpiù indispensabile in situazioni critiche di circolazione veicolare per motivi di traffico intenso o per cattivo stato temporaneo o strutturale della strada oppure quando di notte l’illuminazione stradale urbana è insufficiente e quando ci sono condizioni climatiche avverse, tali da ridurre la visibilità utile ai conducenti mettendo a grande repentaglio la vita degli utenti deboli (pedoni, velocipedi, ciclomotori, motocicli, ecc...) ed ancora in tante altre situazioni dove è necessario conoscere tempestivamente cioè a debita distanza ed in tempo utile, le intenzioni dei veicoli che procedono in direzione opposta o trasversale al senso di marcia dell’utente-osservatore.
Fabio Bergamo
www.fabiobergamo.it

Modalità di funzionamento del Privia Stop

La luce blu centrale del Privia Stop si illumina in frenata una volta raggiunta, in fase di rallentamento, la velocità di 60 o 50 Km/h e rimane illuminata, in frenata costante, fino all’arresto del veicolo, se il conducente tornasse a frenare nella stessa manovra di rallentamento, dopo aver tolto il piede dal freno, esso non si accenderebbe più.
Infatti, nel caso in cui il conducente togliesse il piede dal freno e accelerasse il Privia Stop si accenderebbe solo in una successiva frenata ma solamente dopo il significativo superamento del limite di velocità consentito nei centri urbani onde evitare un cattivo uso di esso da parte dell’utente osservatore (conducente del veicolo o utente debole).
Lasciando dunque il freno e accelerando nuovamente, la luce del Privia Stop si riaccenderà in frenata quando la velocità sarà tornata a 60/50 Km/h ma solo dopo che il veicolo avrà superato, in maniera rilevante e non trascurabile il limite stesso, per esempio avendo raggiunto precedentemente la velocità di 70-80 km/h, ecc. (tale limite superiore è regolato sulla velocità media massima, tenuta nei centri urbani, superiore dunque al limite di 50 km/h, che può essere appunto 70/80 km/h, ecc.).
Questo intervallo, utile alla riattivazione del dispositivo serve ad evitare la funzione intermittente di esso che confonderebbe il pedone, e anche per garantire una certa regolarità nella guida dei veicoli da parte dei conducenti (si veda da qui, anche il miglioramento del mantenimento della distanza di sicurezza tra veicoli) tutto a vantaggio della educazione/sicurezza di tutti gli utenti della strada in generale.
Il pedone (il ciclista, ecc.) vedendo a debita distanza la luce blu accesa attraverserà la strada in modo anticipato e non all’ultimo momento, (di fretta e quindi auto-ignorandosi come utente attraversando la strada senza farsi vedere volontariamente dal conducente) come ora avviene aspettando di essere visto/ignorato perché non considerato dal conducente.
In conclusione l’utilizzo del Privia Stop fa sì che la regolarità del traffico non sia interrotta in quanto il pedone sarà salvo sia fisicamente e sia come utente considerato, e nel contempo il traffico dei veicoli a motore sarà più scorrevole e sicuro anche perché il pedone trovandosi ad essere conducente sarà finalmente consapevole, per autoeducazione, della sua acquisita responsabilità/sicurezza di utente debole.
  
    Fabio Bergamo
www.fabiobergamo.it