Fabio Bergamo - Scrittore etico

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Pastificio Pezzullo: una ventennale vergogna del comune di Eboli e della politica salvapoltrone

Il Pastificio/Mangimificio Pezzullo di proprietà di un ex senatore socialista, doveva essere ristrutturato coi fondi del terremoto del 1980 ma tali ingenti risorse economiche furono invece dirottate per realizzare un nuovo stabilimento localizzato nella misera zona industriale di Eboli, poi venduto alla Buitoni che sta già pensando, proprio in questi giorni (aprile 2008) ad un ridimensionamento del personale dipendente operante in esso, infatti licenziamenti e cassa integrazione bussano alle porte di tante famiglie che già con l’introduzione dell’euro hanno visto ridotto il loro potere d’acquisto (lo scrittore ricorda ancora che l’euro è la moneta dei ricchi e dei corrotti).

Fu stabilito anche che all’avvio della nuova produzione, la vecchia sarebbe stata interrotta definitivamente per poi partire con l’abbattimento della struttura già obsoleta nei suoi macchinari come per il suo fabbricato che l’ospitava su un terreno di proprietà del comune; ma ciò non avvenne e di questo ne sono ben consapevoli le persone e le famiglie che abitano appunto nei pressi di essa. Per molti anni dunque funzionarono due stabilimenti, il nuovo, moderno e sicuro, il vecchio superato e pericoloso per i lavoratori e per chi era costretto a viverci nelle vicinanze non avendo mezzi economici sufficienti per trasferirsi altrove.

Il vecchio, non messo a norma non rispettava certo le norme antinquinamento sia per le emissioni delle polveri e dei fumi, per la rumorosità di funzionamento e per gli scarichi di produzione.

Per tutto questo nel 1988 fu deliberata la prima ordinanza comunale di delocalizzazione ma solo nel 2002 la produzione fu fermata grazie alla mobilitazione della gente del luogo, con esposti, denunce e incontri vari, non certo per merito dei “politicanti salvapoltrone” che più volte da me contattati, anche recentemente, (allo stesso sindaco ho inviato delle e-mail oltre ad effettuare telefonate in cui mi si diceva che al momento nell’ufficio preposto non vi era nessuno) si sono fatti negare mentre ora tentano di lottare, per finta si intende, contro il sito di stoccaggio delle ecoballe all’interno del territorio comunale (località “coda di volpe”).

A vent’anni di distanza (1988-2008) l’opificio incriminato (costituito anche di amianto già vietato nel 1992 con appunto la legge italiana n. 257 in netto e vergognoso ritardo sulla medesima direttiva europea del 1983, perché cancerogeno per la salute umana anche nelle quantità minime respirate in quanto anche una sola fibra può causare malattie tumorali polmonari mortali anche a distanza di anni) unito all’area di proprietà comunale in cui esso vergognosamente insiste si è trasformato in una vera e propria discarica a cielo aperto e non c’è dunque da meravigliarsi se il problema dei rifiuti urbani (uniti ai “rifiuti umani” degli individui non interessati per convenienza o indifferenza od incapacità a questo come ad altri problemi noti in Italia e in particolare nel nostro martoriato Meridione) è nella piena emergenza visto che proprio nel centro di Eboli siamo di fronte, dopo vent’anni, ad una realtà che fa ben intendere la volontà e le capacità amministrative dei rappresentanti democraticamente eletti dal popolo (si veda l’astensione delle ultime politiche e il crescente fenomeno nelle elezioni future visto che i giovani, non corrotti e non mafiosi, hanno preso ampiamente coscienza della realtà politica italiana locale e nazionale agendo in questa maniera). Aggiungo che molti uomini, padri di famiglia, tra cui mio nonno a solo sessant’anni, sono morti per tumore ai polmoni proprio prestando la loro opera in tale stabilimento.

Pochi giorni fa altresì ho contattato sia “Legambiente” sia “Striscia la Notizia” per rendere di dominio pubblico-nazionale la realtà in cui è costretta a vivere la brava gente di Eboli (nel quartiere a ridosso del “mostro di amianto e cemento”) comune in provincia di Salerno noto in tutto il mondo grazie all’opera letteraria dello scrittore piemontese Carlo Levi dal titolo “Cristo si è fermato a Eboli” (e sembra proprio che sia vero, anche per un elevato grado di mortalità stradale in cui vittime sono rimasti molti giovani ebolitani e da qui il mio unico, eccezionale impegno in favore della educazione stradale che mi ha portato ad una grande e meritata visibilità nazionale ed europea; la piaga delle “morti bianche” sul lavoro e la piaga delle “morti sull’asfalto”, in crescente aumento, stanno già giocando e giocheranno un ruolo importante relativamente all’astensionismo elettorale che assumerà un valore ancor più elevato a breve tempo, rispetto all’attuale che già si aggira intorno al 20% dell’elettorato, una percentuale sinceramente troppo alta per una democrazia che se fosse tale, dovrebbe portare al voto la totalità degli aventi diritto; ma questo tema sarà oggetto di trattazione a sé, in un altro mio intervento, per ora concludo dicendo che la scelta dell’astensionismo è quella più saggia e nei confronti dei giovani e di un nuovo avvenire bisognerebbe propendere assolutamente per tale opzione di voto; rivolgendomi ora ai giovani, convinto di trovarmi di fronte a persone con un minimo di cervello e non ebeti chiedo ad essi: “è meglio astenersi prima o dopo il danno ossia una volta che un vostro amico o familiare ci abbia rimesso la vita?” ).  

In più sono entrato in contatto telefonico con una ditta del Nord-Italia per informarla/documentarla anche con le foto che in questa pagina ho inserito, nelle persone dei suoi responsabili e tecnici, del problema del mancato rispetto del diritto costituzionale relativo alla tutela ambientale e della difesa della salute dei cittadini del luogo, per un loro possibile sopralluogo e quindi di un prossimo futuro intervento per la demolizione della struttura e di un utilizzo a fini di costruzioni di unità abitative per le famiglie, specie giovani, di Eboli nella riqualificazione urbana interna e circostante l’area interessata dal gravissimo abuso omissivo/speculativo.

Le foto (il reportage costato 40 euro è stato tutto a mio carico) così di seguito riportate parlano da sole, dimostrando in pieno ciò che già molti giovani e giovanissimi sostengono e cioè che questo mondo non vale assolutamente nulla, e cliccando sulle rispettive miniature saranno visibili nella grandezza loro originale; buona visione e auguri a tutti principalmente ai politici che di cinque anni in cinque anni amano cambiare poltrone mentre i problemi rimangono gli stessi, aggravandosi sempre più ricadendo sulle nuove generazioni, (anche in termini di danni alla salute anche letali a distanza di anni dall’aver respirato sostanze inquinanti e cancerogene come nel caso dell’amianto) e ben documentati suoi miei siti disponibili su internet che registrano proposte personali sicuramente più intelligenti di quelle mosse da chi finge di governarci raccogliendo a fine mese una bella mensilità a seconda delle cariche politiche occupate (locali, nazionali ed europee) senza ogni umana coscienza che porterebbe alla scelta delle dimissioni visti i fallimenti delle loro funzioni.

Riguardo il mio impegno confermo che questo mondo è stato già giudicato e di questo mi dispiace fin da ora (chi ha orecchi intenda) e rinnovo ai giovani l’invito ad impegnarsi seriamente nello studio offrendo ad esso massimo sforzo (a tempo pieno ossia diurno e notturno) come il sottoscritto senza accontentarsi, per proprio comodo, del posto fisso al pari dei politici salvapoltrone (che presto o tardi avranno ciò che meritano come la storia ampiamente insegna).   

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Fabio Bergamo, scrittore etico