Fabio Bergamo - Scrittore etico

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Dal Progetto letterario: “Guido con filosofia” di Fabio Bergamo
Argomento: Educazione alla sicurezza stradale
Destinatari: Autoscuole, scuole, utenti in generale
Disciplinare di elaborazione: “no copy and paste” (no copia e incolla)
Divulgazione: Gratuita.

Il Delineatore di avvicinamento al semaforo

Un nuovo segnale verticale, da collocare presso gli incroci semaforizzati, ai fini del miglioramento della sicurezza stradale.

“Scrivere o ascrivere, questo è il problema!”
Fabio Bergamo

“Il Sapiente istruisce e non instupidisce chi ignora!”
Fabio Bergamo

OGGETTO: Proposta per la adozione di un nuovo segnale verticale di tipo complementare denominato “Delineatore di Avvicinamento al Semaforo” (in sigla: DAS) atto a favorire il miglioramento della sicurezza nell’attraversamento degli incroci semaforizzati (... e di gente ne è morta tanta, ai semafori).
Tale segnale può essere collocato in prossimità degli incroci dotati di semafori veicolari normali, di semafori veicolari di corsia, di semafori per i veicoli atti al trasporto pubblico e nei casi in cui è necessario innalzare il livello di sicurezza, quando sulle strade o su alcuni tratti di esse (tronchi stradali, ecc…), per una causa temporanea, limitata ad un determinato periodo di tempo o permanente, sono installati degli impianti semaforici.

(... e le truffe ai semafori perirono per sempre..)

Chi segue con attenzione il mio grande lavoro, fatto con scrupolo, passione e amore per la verità, da ormai molti anni, non solo a tempo pieno ma a ciclo continuo, vedrà sul mio sito tante istruttive ed interessanti proposte in favore della sicurezza e della educazione stradale.
Quella che vado a presentarvi, si ricollega allo “Stop Avanzato” (che supera di gran lunga lo stop tradizionale e ormai obsoleto), nel senso che ha lo stesso scopo, cioè quello di regolare in due tempi la manovra  all’incrocio, stavolta però dove è presente un impianto semaforico.
Prima di dirvi di che si tratta nello specifico, vediamo come avviene oggi il passaggio all’incrocio dotato di lampade semaforiche distinguendo tre principali casi.
Prenderemo ad esempio quello più comune, cioè il semaforo veicolare normale.

I casi sono appunto tre.

1) Il primo è quello in cui si è fermi all’incrocio in attesa che scatti il verde.
Il conducente in questa situazione, scattato il verde attraversa l’incrocio tranquillamente, consapevole di avere oltre alla precedenza, tutto il tempo per farlo (come ben sapete, quando scatta il verde non si parte immediatamente, specie se si è un po’ lenti, distratti o non si ha la marcia più bassa inserita, ed in più si è arretrati rispetto al semaforo, perché si è fermi alla striscia trasversale di arresto, collocata prima del semaforo, per permettere al conducente di osservare le luci semaforiche). Ciò vale naturalmente per le prime auto ferme al semaforo.

2) Il secondo caso riguarda le auto che seguono le prime (condizione collegata al primo punto) passate col verde, che avendo già atteso, vogliono evitare di farlo ancora con un altro rosso (la fretta, come la calma, non è una colpa, ma ciò che ne può scaturire da essa sì, e sicuramente ricorderete quando i vigili urbani nel “regolare” il traffico obbligano con i gesti delle “mani a paletta”, di essere più celeri; ecco il confine tra la celerità e la fretta è molto labile e questo depone ad ulteriore favore in questa nuova mia importante proposta).
Infatti, passate le prime macchine vicine all’intersezione, il verde (magicamente) si trasforma in giallo e quindi alle auto già in movimento e a breve distanza, non resta che accelerare o frenare (la velocità di accelerazione e di frenatura/decelerazione sono naturalmente diverse per via della differente distanza dal semaforo e questo naturalmente incide negativamente sulla sicurezza, perché c’è chi non vuole attendere ancora e quindi passare, e chi invece preferisce rallentare e attendere la prossima accensione del verde per attraversare l’incrocio (ciò è dovuto anche al tipo di auto guidata, al tipo di guida che ha il conducente, al suo personale grado di responsabilità, i suoi riflessi, ecc…).
Quindi, nel secondo caso parliamo dei veicoli già presenti e posizionati in coda (dietro agli altri) e che si mettono in movimento col verde, ma finiscono per attraversare col giallo acceso già da un po’ (tengo a precisare che tale manovra viene effettuata a loro discrezione, ossia senza una regola uguale per tutti che invece abbiamo, pensate/guardate un po’, proprio grazie alla adozione del segnale da me proposto; infatti da sempre si dice che la legge/la norma sia uguale per tutti) o peggio ancora col rosso ormai scattato;

3) Il terzo ed ultimo caso è quello dei veicoli in arrivo in velocità, cioè in movimento, che da lontano (media distanza) e con la strada sgombra di veicoli (perché nessuna auto è davanti a loro, né presente nei pressi del semaforo) vedono il verde e raggiungono l’incrocio appunto col verde o col giallo acceso già da un po’, rischiando di passare col rosso alle spalle (nella migliore delle ipotesi).
I conducenti avendo la via libera davanti a sé sono convinti, accelerando, di arrivare in tempo al semaforo, come in una corsa dove il medesimo funge da finish (traguardo o anche arrivo con spunto finale, essendo non il semaforo la vera meta ma l’incrocio stesso da impegnare), quando invece il semaforo ha la funzione di garantire sicurezza alle intersezioni, bloccando opportunamente la marcia e facendola ricominciare al momento giusto (punto di partenza; e come vedete, ancora una volta, la realtà noumenica è rovesciata, male interpretata dall’apparenza fenomenica).
Per evitare ciò che io chiamo “andamento a molla” che scaturisce appunto nel disordine/trambusto del traffico (specie nel primo e nel secondo caso ma anche nel terzo) a cavallo del verde e del giallo, proprio perché il traffico non è regolato come si conviene, e dunque razionalmente (si vedano l’art. 1 e  l’art. 140 del CdS) secondo la mia idea è utile ed estremamente importante aggiungere ovvero adottare il “delineatore di avvicinamento al semaforo” che si compone di un segnale verticale collocato ad una prima e ad una seconda distanza da esso, proprio perché la modalità del traffico è diversa pur trovandosi allo stesso incrocio e sulla stessa strada (ciò che cambia è la variabile “tempo” dovuta alla presenza del semaforo, che modifica il senso, la percezione della distanza e della velocità nel conducente che finisce letteralmente per “rincorrere” il semaforo, superando il limite di velocità ammesso; in altre parole, il conducente non sa con certezza, quando scatterà il rosso, essendo lui in movimento e in avvicinamento al semaforo, ciò è ancor più vero per i neopatentati, per i conducenti che guidano molto poco o che nella loro guida fanno quasi sempre lo stesso percorso, per gli anziani alla guida, per i conducenti più timorosi e indecisi, ecc..).

Da quest’importante e sottile osservazione, non potendo dare al giallo e al verde delle sfumature diverse del loro colore (per un chiaro problema di interpretazione che deve essere quanto più immediata possibile) - appunto per segnalare ai conducenti la possibilità di raggiungere in tempo l’incrocio, al fine di attraversarlo in sicurezza (e non a rosso ormai acceso, come accade oggi in molti casi) - è importante e dunque a fortiori necessario, informare il conducente non sul tempo (durata rimanente che spinge a correre come accade già ora, e ciò la dice lunga sulla attenzione al problema) ma sulla distanza (spazio definito, fisso e non variabile) con appunto il segnale verticale da me proposto (evitando altresì l’adozione ai semafori di cronometri e conti alla rovescia che in movimento, abbiamo detto, non sono utili, anche perché la velocità di transito è diversa da auto a auto e la percezione del tempo e dello spazio anch’essa diversa da conducente a conducente, e spingerebbero quelli più disinvolti a correre, rispetto a quelli aventi, invece, una guida più moderata - vedi l’andamento a molla da me poc’anzi citato - inducendo in alcuni casi, questi ultimi ad assumere uno stile di guida non congeniale alla loro condotta/personalità, guida forzata o obbligata).

Regolare veramente il traffico vuol dire proprio fare quello che sto facendo io con le mie diverse e numerose proposte (al posto delle “mani a paletta” di altri e di altri ancora che più che lavorare sul problema lo hanno lavorato per sé, per i loro interessi, seminando morte a destra e a manca, mortificando oltretutto anche il lavoro dei tecnici e gli esperti più impegnati) e che abbiamo visto fare in pochi casi, come per il sistema Tutor  (un buon sistema pur avendo in sé delle pecche) che calcola la velocità media su una distanza definita di un tratto autostradale al fine di garantire il rispetto del limite di velocità (è più facile, infatti, controllare il limite di velocità e prevenire gli eccessi del suo superamento puntando sul controllo della velocità media che non su quella istantanea che vediamo riportata nel tachimetro mediante i segnali verticali di divieto o altri dispositivi elettronici come l’autovelox; infatti l’autovelox, come altre misure atte al controllo della velocità, ha finito per declassare il limite di velocità che è un segnale di prescrizione ad un segnale di indicazione, tutto a vantaggio delle contravvenzioni e degli incidenti).  

Usando dunque un segnale come punto di riferimento fisso, utile al conducente-osservatore convertiremo il tempo in distanza, in altre parole non osserveremo il semaforo pensando sic et simpliciter al tempo rimanente (che è incerto e dunque chiaramente non noto, perché il giallo dura pochi secondi o perché il conducente lo trova già acceso avvicinandosi ad esso, stessa cosa per il verde se già acceso) ma anche e soprattutto alla distanza certa (definita dal delineatore) che ci separa da esso (o meglio dall’incrocio) e questo inciderà positivamente sulla sicurezza (rafforzando o meglio valorizzando così la funzione assolta dal semaforo nel regolare l’attraversamento dell’incrocio) specie in una realtà in cui le auto sono più numerose e sempre più potenti/veloci e illusoriamente più sicure, inducendo i conducenti ad usare velocità medie sempre più elevate sia su strade urbane che extraurbane, (fin dai primi anni di guida).

Ecco, noti due dati/incognite (il tempo e la distanza) al posto di uno/una soltanto (il tempo) è più facile ricavare il/la terza (ossia la velocità, intesa come scelta di decidere di passare o arrestarsi al semaforo oltre che di spostamento nel tempo del veicolo).

Quanta gente è morta per propria ma incolpevole distrazione agli incroci passando senza volerlo col semaforo rosso? E questa distrazione era da imputare solo allo sfortunato conducente? Quanti incidenti/tamponamenti si sono verificati in corrispondenza dei semafori al momento dell’accensione del verde o a causa del giallo malregolato e/o malutilizzato dagli utenti? E come vanno regolati il giallo ed il verde? Domande che trovano appunto risposta nella mia singolare proposta.

Tutto questo, perché l’informazione era ed è incompleta e quindi insufficiente a garantire la sicurezza necessaria all’attraversamento dell’intersezione dotata di impianto semaforico (cosa rilevata ancora razionalmente già nella mia proposta dello “stop avanzato” rispetto al vecchio stop che ha causato indicibili incidenti e tante vittime in anni e anni di sua obsolescenza/inefficacia):  

“Il Tempo senza lo Spazio genera Fretta e lo Spazio senza il Tempo produce Distrazione, da cui un errato uso della velocità con conseguenze e speculazioni che tutti conosciamo” (Fabio Bergamo).

“Il Tempo sta allo Spazio come la Fretta alla Distrazione” (F.B.)

La Fretta e la Distrazione, causate dalla segnaletica (si pensi semplicemente allo stop attuale e alla soluzione mia dello stop avanzato) o dai semafori non adottati in maniera razionale e intelligente (si veda la mia proposta del DAS appunto che rende “attuali” i semafori utilizzati ancora oggi, senza alcun nuovo accorgimento/miglioria, come agli inizi del ‘900 quando furono adottati per la prima volta), determinano nei conducenti, prima “negligenza” alla guida con il mancato rispetto del CdS (singola contravvenzione) e poi “indifferenza” ossia un vero e proprio distacco tra la condotta personale e ciò che accade fuori del proprio abitacolo (chi sbaglia la prima volta, sbaglia altre innumerevoli volte, fino a causare l’incidente che è la sommatoria di più infrazioni/contravvenzioni; un incidente, infatti, avviene raramente o quasi mai, per il mancato rispetto di una sola norma di comportamento, al di là del caso del concorso di colpa quando le responsabilità sono multiple, (a riguardo si veda il mio scritto dal titolo “Il segnale stradale come sistema” disponibile sul mio sito, e relativo alla funzione primaria/capitale della segnaletica che nessuno mai ha spiegato).
 
Come insegna la formula matematica generale, la velocità è data dal rapporto dello spazio (vettore) col tempo (scalare), (V = S/t ; la velocità è dunque la derivata o meglio l’incremento della posizione nel tempo e cioè ΔS/Δt, definizione di F.B.), quindi avvicinandoci al semaforo ossia riducendo man mano la distanza che ci separa da esso, è giusto conoscere non solo il tempo mediante le luci delle lampade ma anche la distanza (incremento dell’avvicinamento) che intercorre tra l’auto e l’incrocio da impegnare (e non quella del semaforo che è solo fittizia/teorica/indicativa) nel tempo disponibile a farlo in sufficiente sicurezza (allo stato attuale la luce del semaforo più che illuminarci e guidarci ci “annebbia la vista e confonde la mente” e di questo dobbiamo ringraziare chi, così, ha pensato e voluto tale sistema, forse per fare più morti e più cassa; ma col mio sistema, in maniera risolutoria come mai prima, diciamo basta per sempre anche alle becere/criminali truffe ai semafori che mettevano e mettono a rischio anche la vita delle persone, non solo la tasca; aspetto sempre che qualcuno esprima un parere contrario, giustificato a priori da una proposta migliore della mia atta a confutare la mia stessa tesi/denuncia).

A beneficio di tutti, (anche per chi non lo merita perché ha fatto poco per salvarmi e per salvare, ma come insegna Gesù ci vuole misericordia e non sacrificio) passo ad esprimere il concetto di velocità da me chiaramente espresso e che è utile ricordare in generale, e proprio nel problema, da me sapientemente studiato anche stavolta, dell’avvicinamento al semaforo perché (si faccia molta attenzione), mentre il tempo è una grandezza che scade cioè finisce/tende a zero (il conducente deve giungere in tempo al semaforo, cioè prima che scatti il rosso), lo spazio è una grandezza che diminuisce cioè si riduce solamente, ossia non è una entità finita come il tempo (la strada non finisce ma continua dopo il semaforo; il conducente sa che deve spingersi oltre il semaforo per attraversare l’incrocio e può farlo solo se arriverà in tempo ad esso, in altre parole al semaforo non sarà arrivato se, in verità, non lo avrà oltrepassato; ecco i due tempi in uno, che ho citato all’inizio e che vanno regolati dal delineatore da me previsto/ideato, perché il semaforo da solo non può farlo (leggiamo più avanti cosa dice la norma che regola il comportamento al semaforo), in altre parole la luce del semaforo che vediamo da lontano pur essendo dello stesso colore, quando la vediamo in prossimità/corrispondenza del semaforo ha un altro valore/significato perché a cambiare è stato il tempo e con esso lo spazio, perché il conducente prima deve arrivare al semaforo e poi superarlo immettendosi nell’incrocio, due distanze da coprire in un solo tempo (chi ha realizzato il semaforo automatico a tre luci negli anni 20 del ‘900, ha pensato solo all’arresto dell’auto in sua corrispondenza, e non ad una visione più ampia di esso cioè spaziotemporale, - diciamo più banalmente in uno scenario panoramico del problema - e non solo temporale/temporaneo (temporaneità elementare o apparente), che poteva bastare quando le auto in strada, come in quell’epoca, erano poche e le loro velocità erano molto basse); ricorderete nella Relatività Speciale (del 1905, annus mirabilis) di A. Einstein (1879-1955) il concetto della dilatazione del tempo (il tempo si dilata/rallenta fino a fermarsi) e la contrazione dello spazio/lunghezza (la distanza si riduce fin quasi ad annullarsi), naturalmente tali effetti, detti appunto relativistici, alle basse velocità, quelle appunto adottate dalle automobili, essendo così piccoli, non sono percepibili mediante i sensi, ma ciò che a noi interessa e che sono/siano concepibili, come concetti, dalla nostra mente, ai fini di ciò che si propone per la educazione e la sicurezza stradale specie dei nuovi conducenti.  

La Velocità è la rapidità con cui un veicolo si sposta lungo la direzione prescelta dal conducente, per raggiungere, in un limitato intervallo di tempo, dalla posizione di partenza, quella di destinazione” (F.B.).
La velocità degli autoveicoli e dei motoveicoli è misurata in chilometri orari (km/h) o in miglia orarie (mph o mi/h) ed è leggibile nel suo valore istantaneo, (istantaneo perché lo è nell’atto della lettura e non perché la si è raggiunta  istantaneamente) sulla scala tachimetrica, avente schema analogico o digitale, inserita nel quadro strumenti.  In fisica è espressa in metri al secondo (m/s).  

Appurato e acclarato quello che ho detto, posso e possiamo ben dire che i semafori attuali spingono a correre più che a regolare in sicurezza il traffico (basta osservare come sfrecciano le auto quando scatta il verde al semaforo) e ciò lo abbiamo visto nella estremizzazione del fenomeno, da me qui chiarito per tutti, in alcune città italiane, appunto con le truffe a danno degli utenti, attraverso la manipolazione volontaria della durata del giallo allo scopo di elevare quante più contravvenzioni possibili, per il passaggio all’incrocio col rosso e non col giallo o il verde (vedere in ultimo la nota del Ministero dei Trasporti e il relativo articolo alla conclusione della proposta sicuramente migliore/più intelligente di quella attualmente in uso; gli altri ahimè sono rimasti alla patente a punti) e tutti gli incidenti avvenuti in passato e quelli che si verificheranno ancora ai semafori sono dovuti a questa grave negligenza/omissione che conferma ancora una volta una insufficiente attenzione sul problema da parte degli addetti ai lavori (la strada è diventata o meglio si è voluto diventasse una realtà in cui speculare economicamente, specie in un sistema in cui l’economia è periodicamente/ciclicamente in crisi.  

Ecco: quanta gente, quante famiglie, quanti giovani, sono morti agli incroci semaforizzati? E con tutto ciò si è speculato anche sulla durata del giallo? A me questo sembra puro terrorismo ed al suo confronto quello islamico è veramente poca cosa.

Con l’adozione del segnale da me proposto, quindi, ridurremo fortemente la possibilità e dunque il numero degli incidenti che da sempre, si verificano ai semafori a causa delle diverse/confuse intenzioni dei conducenti, prossimi ad attraversare l’incrocio da essi regolato, e nel contempo educheremo i conducenti ad una guida più responsabile e a misura d’uomo, civilmente e biologicamente parlando (riducendo la possibilità di sbagliare si limiterà fortemente anche l’alibi dell’errore rispetto alla trasgressione della norma).

Tale proposta insieme alle mie altre, già note ai miei lettori e alle scuole/autoscuole (che devono impegnarsi di più specie sul piano teorico in aula e mi sembra che stia facendo tanto per loro) darà un contributo alla riduzione dell’incidentalità che entro il 2020 dovrebbe diminuire del 50%, obiettivo già mancato dall’Italia nel decennio 2001-2010 per cause, incapacità e responsabilità a tutti note (a mio parere dovrebbe essere raggiunto almeno il 75-80% per quella data per recuperare l’obiettivo mancato in precedenza).

Aggiungo che il CdS nel caso di altri pericoli utilizza già dei segnali di preavviso come per esempio i “pannelli distanziometrici” nei pressi dei passaggi a livello ferroviari con o senza barriere o ancora gli altri segnali di preavviso relativi ai segnali di pericolo, ecc... e nel caso dei semafori ciò è ancora più importante per ciò che si è messo qui in evidenza, e che è di comune conoscenza a tutti per semplice esperienza (peccato che l’esperienza a volte costi anche la vita alle persone, specie giovani, ecco perchè è importante una maggiore sicurezza con una segnaletica chiara/razionale e in buono stato, con le strade realizzate e mantenute in perfette condizioni ed una migliore istruzione nelle autoscuole oltre ad una classe dirigente nazionale/locale seriamente impegnata (H24 e 365 giorni all’anno) a ridurre la strage stradale che da molti anni interessa il nostro Paese.

Prima di dirvi come è fatto, in che modo va utilizzato e dove collocato il “delineatore di avvicinamento al semaforo” vediamo cosa stabilisce il CdS sul funzionamento delle lampade semaforiche.
Gli articoli del CdS che regolano il funzionamento degli impianti semaforici sono: l’art. 41 del CdS relativo ai segnali luminosi, e gli articoli che vanno dal 158 al 169 del Regolamento di Attuazione del CdS. 

Nel nostro specifico/grave caso ci interessa il comma 10 dell’art. 41 del CdS che stabilisce: “durante il periodo di accensione della luce gialla i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto (riportati nel comma 11 e cioè la striscia trasversale di arresto, ed in mancanza di essa i veicoli non devono impegnare l’area di intersezione e l’attraversamento pedonale, e ancora non oltrepassare il segnale in maniera da poterne osservare le indicazioni) a meno che vi si trovino così prossimi al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano più arrestare la marcia in condizioni di sufficiente sicurezza; in tal caso, essi devono sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza”.        

A questo punto, dopo la sempre bella e corposa premessa che sono solito fare per i giovani che amano conoscere la verità delle cose, capendo meglio perché tanta gente e tanti loro amici o familiari sono morti o meglio sono stati uccisi in strada, passiamo a vedere come è fatto il Delineatore di Avvicinamento al Semaforo (DAS).

 

Il DAS
Com’è fatto il delineatore di avvicinamento al semaforo (DAS)
Il delineatore di avvicinamento al semaforo è un segnale verticale complementare a sezione circolare, di metallo o di plastica rigida/resistente, alto ±120-130 cm e con un diametro di almeno 150 mm (15 cm); (naturalmente le dimensioni in altezza ed in larghezza del delineatore potranno essere modificate ai fini della visibilità dello stesso dispositivo). I colori che lo distinguono sono delle bande orizzontali alternate verde-giallo (1° delineatore, più vicino al semaforo), e rosso-verde (2° delineatore più distante dal semaforo).

Come va utilizzato il delineatore di avvicinamento al semaforo (DAS)
Il 1° delineatore a bande di colore verde-giallo è destinato alle auto ferme e vicine al semaforo/striscia trasversale di arresto che passano dunque col verde e col giallo (ecco spiegato la scelta del colore).
Le auto che possono attraversare l’incrocio sono quelle che allo scattare del verde (che poi diventa giallo) occupano lo spazio che va dal semaforo al 1° delineatore (intervallo spaziotemporale del 1° delineatore).
Le auto che allo scattare del verde, sono ferme dopo/oltre il 1° delineatore e dunque più lontane dal semaforo, non possono attraversare l’incrocio, non avendo disponibile il tempo per raggiungere l’incrocio con giallo appena acceso, quindi dovranno attendere un nuovo verde spostandosi nello spazio che va dal 1° delineatore al semaforo (intervallo spaziotemporale oltre il 1° delineatore, riposizionamento).

Il 2° delineatore, quello più lontano, a bande orizzontali alternate di colore rosso-verde è destinato alle auto in movimento cioè quelle che non hanno davanti a sé auto che stanno già impegnando l’incrocio ad una velocità diversa dalla loro.
In altre parole possono attraversare l’incrocio quelle auto in movimento (sempre nel rispetto dei limiti di velocità ammessi) che trovandosi tra il 2° e il 1° delineatore vedono accendersi la luce verde (intervallo spaziotemporale del 2° delineatore) o che comunque arrivate in corrispondenza  del 1°  delineatore trovano la luce verde ancora in funzione (è il caso in cui ci siano più auto che transitano tra il primo e il secondo delineatore); in questa maniera sarà garantita non solo la velocità di transito nei limiti previsti ma sarà migliorata anche la tenuta della distanza di sicurezza.
Per le altre che seguono, ossia quelle in movimento ma posizionate dopo/oltre il 2° delineatore, con luce verde già accesa, dunque più lontane dal semaforo conviene non accelerare ma anzi rallentare per poi fermarsi all’incrocio in attesa di un nuovo verde in base alla disposizione prevista dal 1° delineatore).

Dove e come va collocato il delineatore di avvicinamento al semaforo (DAS)
Il delineatore di avvicinamento al semaforo va collocato ad una prima e ad una seconda distanza dal semaforo/striscia di arresto.

Il 1° delineatore con bande di colore verde-giallo va collocato più vicino al semaforo, misurando la sua distanza a partire dal medesimo (l’ultima auto ferma, in attesa al semaforo, ossia quella posizionata in corrispondenza del 1° delineatore, dovrà raggiungere il semaforo col giallo appena accesso, in modo da poter impegnare l’incrocio con giallo ancora in funzione, quindi nel pieno rispetto del CdS).

Il 2° delineatore di colore rosso-verde va collocato più lontano dal semaforo (il 2° delineatore non è altro che l’allungamento/stiramento della posizione del 1° delineatore nello spaziotempo, quindi la sua distanza dal semaforo sarà superiore a quella stabilita per il 1° delineatore) e sarà collocato in modo tale che se il verde scatterà in corrispondenza di esso, l’auto che si troverà in movimento passandogli vicino, dovrà arrivare in prossimità del semaforo non più tardi dell’accensione del giallo in modo da impegnare l’incrocio con giallo ancora in funzione, anche stavolta nel rispetto del CdS.

Con tale sistema, come si vede, si ha la perfetta combinazione tra le tre variabili in gioco: il tempo (accensione del verde come del giallo), lo spazio (la distanza del veicolo dal semaforo corrisponde a quella del delineatore) e la velocità (spostamento del veicolo che partendo da fermo o già in moto, dal delineatore che è fisso, deve trovarsi al semaforo a luce gialla appena accesa nel rispetto dei limiti di velocità, quindi con moto pressoché uniforme).

La differenza sta, solo, nel fatto che nel caso del 1° delineatore l’auto in sua corrispondenza è ferma e si mette in movimento allo scattare del verde o poco dopo; nel caso del 2° delineatore l’auto in sua corrispondenza è invece già in movimento quando scatta il verde.

Nelle strade a senso unico, a una o più corsie, il delineatore va posto su entrambi i margini della carreggiata o sui marciapiedi come accade già per gli altri segnali verticali.
In una strada a doppio senso, va collocato solo dalla parte del semaforo che regola l’ingresso all’incrocio (si potrà decidere di collocarlo su entrambi i margini anche nelle strade a doppio senso se utile, mentre le bande sonore saranno solamente collocate sulla corsia dove è presente l’impianto semaforico).

IMPORTANTE! Si tenga presente che l’esatta collocazione del 1° e del 2° delineatore dal semaforo potrà essere confermata facendo il procedimento inverso cioè considerando la distanza di essi dal semaforo, da cui la durata del verde, in base anche alla mole di traffico; (capovolgimento di prospettiva), visto che è considerato anche lo spazio e non solo il tempo; ricordo ancora che a 50, 60, 70 Km/h rispettivamente si coprono ~14, ~17, ~20 metri in un secondo, quindi non sarà difficile collocare i delineatori alla corretta distanza dal semaforo; in più, con l’uso del delineatore che appunto tiene conto dello “spaziotempo” e non solo del “tempo” sarà possibile correggere/calibrare anche la durata del giallo che appunto potrà essere innalzata avendo adesso preso in considerazione lo spazio a disposizione, per migliorare/garantire l’efficacia del semaforo).

ATTENZIONE!   I due delineatori andranno accompagnati, in loro corrispondenza, sulla carreggiata o sulla corsia dal lato del semaforo, dalle bande sonore o di altro segnale complementare orizzontale avente equivalente funzione.    
Il delineatore di avvicinamento al semaforo può essere anche di tipo mobile quando il  semaforo è utilizzato temporaneamente (si veda l’uso della segnaletica temporanea).  
Essendo un dispositivo atto al miglioramento della sicurezza, come le altre mie proposte, chi non rispetterà tale dispositivo, incorrerà in un’apposita sanzione prevista dal CdS.

Fabio Bergamo

 


Segue Nota del Ministero dei Trasporti.

In conclusione si riporta una nota del Ministero dei Trasporti sulla durata del giallo e un articolo relativo alla squallida vicenda dei semafori truccati con l’utilizzo/business dei T-Red dove viene anche segnalata la durata regolamentare del giallo (con la adozione del delineatore di avvicinamento al semaforo da me ideato si potrà regolare al meglio la durata del giallo e del verde e dunque del rosso, garantendo sicurezza e eliminando una vola per tutte, le truffe ai semafori).

QUANTO DEVE DURARE IL GIALLO NEI SEMAFORI
NOTA DEL MINISTERO DEI TRASPORTI
CIRCOLARE DEL 16-7-2007   N 67906
Con riferimento a quanto esposto con la nota in riscontro, si premette quanto segue.

L'art. 41 c. 10 del nuovo Codice della Strada (D.L.vo n. 285/1992) non indica una durata minima del periodo d'accensione della luce gialla veicolare, ma si limita ad affermare un principio di portata generale.
Durante tale periodo, i veicoli non devono oltrepassare la linea d'arresto, salvo che vi si trovino così vicino da non potersi arrestare con sufficiente sicurezza.
Le norme tecniche al riguardo vengono invece dettate da organismi di unificazione o da enti di ricerca.
In particolare lo studio prenormativo pubblicato dal CNR il 10.09.2001,'"Norme sulle caratteristiche funzionali e geometriche delle intersezioni stradali", al paragrafo 6.7.4 "Determinazione dei tempi di giallo”, indica durate di 3, 4 e 5 secondi per velocità dei veicoli in arrivo pari, rispettivamente, a 50, 60 e 70 km/h.
In presenza di traffico pesante con veicoli di lunghezza massima pari a 18.75 m, ivi compresi autocarri, autobus, fìlobus, autotreni, autoarticolati, autosnodati, filosnodati e vetture tramviarie, è indicata una durata di 4 secondi anche per velocità di 50 km/h.
Nella pratica, ai fini della massima uniformità applicativa, si adottano generalmente tempi fissi di 4 e 5 secondi, rispettivamente su strade urbane ed extraurbane.
Ciò non esclude che in fase di progettazione dell'impianto semaforico, in dipendenza delle dimensioni della intersezione, della velocità dei veicoli in arrivo e della loro lunghezza, ferma restando la durata minima di 3 secondi, possano essere adottate durate diverse.
Si rammenta, inoltre, che la fasatura dell’impianto semaforico, effettuata a cura dell’ente proprietario della strada sulla scorta della geometria dell'intersezione e delle caratteristiche di traffico, è del tutto indipendente da quella dei dispositivi di rilevamento delle connesse infrazioni; tali apparecchiature, infatti, sono attivate dallo scatto, del rosso, non sono condizionate dalla durata del giallo e non possono in alcun modo influire sul funzionamento dell’impianto semaforico.
Per quanto riguarda il ruolo della ditta installatrice nel rilevamento delle infrazioni, eventuali esposti circa i compensi percepiti devono essere indirizzati al Ministero dell'Interno al quale spetta, a norma dell'art. 11, c. 3, 2° periodo, del Codice, il coordinamento dei servizi di polizia stradale da chiunque effettuati.
Per i dispositivi appositamente approvati per funzionare in modalità totalmente automatica, senza la presenza degli organi di polizia stradale, non vi è obbligo di contestazione immediata dell'infrazione, ai sensi dell'ari. 201 c. 1-bis lett. b) e c. 1-ter. 2° periodo, del Codice.
Per quanto riguarda l'apparecchiatura in oggetto, i fotogrammi esibiti riportano chiaramente località, data ed ora della infrazione, ed è indicato l'orario di inizio della fase di rosso, come prescritto dal Decreto Dirigenziale di approvazione n. 3458 del 15.12.2005.
Dall'esame dei fotogrammi, che ritraggono l'autovettura prima e dopo del superamento della striscia d'arresto con il semaforo proiettante luce rossa, si evince chiaramente la violazione contestata.
Le verifiche ed eventuali tarature previste dal decreto di approvazione devono essere eseguite con cadenza almeno annuale dopo la prima installazione, e pertanto, all'atto della infrazione, non risultava ancora trascorso il prescritto periodo.
Si resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento.

Articolo sulla squallida vicenda dei semafori truccati.

Verona, 29 gen. - L'accusa sollevata dalla Procura di Verona, pm Valeria Ardito, contro la Kria di Desio, la società che ha fornito i T-Red a decine di Comuni, e' quella di truffa e falso in concorso. Sotto accusa e' il tempo di durata del giallo.
Secondo le Direttive del Ministero dei Trasporti, il giallo non può durare meno di tre secondi su strade con limite di 50 km/h, si passa a 4 secondi con strade con limite a 60 km/h e 5 secondi per strade con limite a 70 km/h.
I T-Red, secondo quanto accertato funzionavano con un giallo che durava pochi decimi di secondo, quanto basta per far scattare il rosso senza neppure permettere all'automobilista di passaggio di accorgersi della violazione.
La PM Ardito ipotizza anche il falso nella verbalizzazione delle multe, operazione che puo' fare solo un pubblico ufficiale e non un'azienda privata come avveniva fino ad oggi. Nel mirino anche l'appalto delle ditte che gestiscono i semafori nei vari comuni: alla base c'è un accordo che prevede un compenso per le ditte stesse pari al 30% di ogni multa. Si tratta di multe da 140 euro a cranio, con decurtazione di 6 punti della patente. Fonte: AGI – da Internet.


Messaggi di apprezzamento:

“Lavoro meritevole di grande attenzione. Bravo.”
Ing. Valter Romani

“Complimenti per la Tua perseveranza per il bene di tutti”
Daniele Rozzoni, imprenditore, Milano

“La nostra Redazione favorisce e promuove ogni iniziativa rivolta alla sicurezza, benessere e salute dei cittadini, e accoglie con favore questo importante lavoro svolto da Fabio Bergamo sperando che le sue proposte vengano recepite dalla politica e diventino presto realtà con un duplice effetto: salvaguardare e salvare la vita dei cittadini, risparmio di risorse del Sistema salute utilizzabili per campagne di prevenzione e promozione della sicurezza sulle strade…
Ringraziamo Fabio Bergamo per il suo grande impegno ”
REDAZIONE NURSETIMES - giornale di Salute e Medicina che ha pubblicato il lavoro di Fabio Bergamo

“Buongiorno Sig. Fabio, abbiamo segnalato la Sua notizia proprio per la sua finalità.
Le auguro buona giornata e tanta soddisfazione per il suo lavoro.”
Cordialmente, la Redazione di La Voce di Venezia

“La costanza e la determinazione alla fine pagano, quando c'è l'insieme di peso, qualità e misura!”
Prof. Alfonso Vocca, scultore e progettista (insegnante di educazione artistica di Fabio Bergamo alle scuole medie "Matteo Ripa" di Eboli)

"Un gran lavorone Fabio!"
Daniele Rozzoni, imprenditore.

"Bravissimo Fabio!"
Prof.ssa Mariarosaria Sica

"Complimenti per le tue proposte, almeno si riuscirà a diminuire lo sterminio stradale !!!"
Claudia Giardiello (lettrice)

"Gentile Fabio i Tuoi suggerimenti di modifiche al CdS sono semplicemente geniali, un contributo concreto e prezioso alla mobilità e alla sicurezza, spero che ti sia attribuito un premio e un riconoscimento ufficiale, e tanto altro ancora, te lo meriti !!!"
Carlo Fiumanò (Associazione familiari vittime strada)

 

 

 

Data di prima elaborazione della proposta: 6 novembre 2011  
Penultima modifica: 21 giugno 2012
Ultima modifica e Pubblicazione: 13 gennaio 2016

N.B. Fabio Bergamo ringrazia il Ministero dei Trasporti e le persone serie che hanno avuto ed avranno rispetto del suo lavoro.

                                                
Fabio Bergamo

Data di Pubblicazione: 13 gennaio 2016